Come risparmiare acqua in casa e, soprattutto, come ridurre gli sprechi che mettono seriamente a repentaglio una risorsa preziosa come l’oro blu?
Partendo dalla nostra consapevolezza, perché adottando poche semplici abitudini possiamo davvero fare la differenza.
Quanta acqua consuma una famiglia italiana?
Ne consumiamo ogni giorno più di 200 litri a persona (500 per famiglia), ma siamo invece convinti che la nostra impronta idrica sia di ben 5 volte inferiore. Del resto, solo 2 italiani su 10 considerano la scarsità di acqua un problema attuale e solamente il 3% ha una corretta percezione dei propri consumi domestici.
Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine che Ipsos ha realizzato per Finish in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, istituita dall’Onu, che si celebra il 22 marzo.
Anche la pandemia sembra averci allontanato dal problema di come risparmiare acqua in casa, in un periodo in cui abbiamo vissuto più del solito tra le mura domestiche e ci siamo dedicati con maggiore attenzione all’igiene delle mani e della casa.
Risparmiare acqua non è, insomma, tra le nostre priorità. Ed è proprio la nostra scarsa consapevolezza una delle cause di questo spreco quotidiano.
La buona notizia è che il 51% degli italiani sarebbe disposto ad adottare comportamenti più sostenibili, secondo Ipsos, come ad esempio chiudere il rubinetto quando non serve, fare docce più brevi e utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico.
Come risparmiare acqua in casa: il decalogo per dare un taglio alla nostra impronta idrica
Alcune buone pratiche per ridurre il consumo di acqua sono note ormai da tempo; nessun segreto, quindi, o sconcertante rivelazione quanto, piuttosto, spunti di riflessione per cerare di interiorizzare l’idea che anche i piccoli gesti possono fare la differenza. Ed ecco allora i nostri 10 consigli per risparmiare acqua in casa:
- Leggi regolarmente il contatore e fai manutenzione al tuo impianto: il risparmio idrico passa necessariamente per la consapevolezza quindi, per prima cosa, cerca di capire quanta acqua consuma la tua famiglia, confrontando bolletta e contatore. E’, poi, fondamentale una corretta manutenzione dell’impianto perché le perdite portano a sprecare decine di litri di acqua. Verificarlo è abbastanza semplice: basta chiudere tutti i rubinetti e controllare che il contatore non giri.
- Scegli di fare la doccia piuttosto che il bagno: una vasca contiene fino a 160 litri d’acqua mentre una doccia di 5 minuti consuma tra i 75 e i 90 litri. E’, inoltre, possibile applicare al soffione doccette con riduttori di portata. Inutile dirti quanto il tempo che trascorri sotto la doccia incida sui consumi.
- Usa l’acqua del WC ma senza esagerare: ogni volta che scarichi consumi circa 10 litri d’acqua; scegli quindi di tirare lo sciacquone solo quando necessario. Getta fazzoletti e carta igienica nel secchio e, se possibile, sostituisci nell’ambito di una ristrutturazione lo scarico tradizionale con le cassette a incasso con doppio pulsante. In alternativa, abbassa il livello del galleggiante.
- Apri il rubinetto solo quando serve: questo vale in bagno (ad esempio quando ti lavi denti) ma anche in cucina. Se lavi i piatti a mano, puoi riutilizzare l’acqua di cottura per sgrassare; usa sempre una vaschetta anziché l’acqua corrente.
- Lavatrice e lavastoviglie sì, ma solo a pieno carico: scegli elettrodomestici in classi energetiche elevate e leggi attentamente le etichette. No a lavatrici e lavastoviglie mezze vuote e, soprattutto, no al prelavaggio dei piatti, che puoi sostituire con l’utilizzo di un panno per rimuovere i residui di cibo.
- Non sprecare acqua nemmeno in giardino: annaffia le piante la mattina presto o la sera tardi, soprattutto in estate, per evitare di bruciarle. Per annaffiare, puoi riutilizzare l’acqua che hai usato per lavare frutta e verdura; se devi installare un impianto d’irrigazione, prediligi quelli a micro pioggia. Ricorda, infine, che è possibile installare sistemi per il recupero e riutilizzo delle acque grigie e delle acque piovane; se stai pensando ad una ristrutturazione, tienine conto e chiedi consiglio ad un esperto.
- Applica ai tuoi rubinetti frangigetto, rompigetto o apparecchi a flusso d’acqua limitato: arricchendo il getto d’aria, si possono risparmiare diversi litri d’acqua, così come scegliendo moderni limitatori per l’afflusso di acqua.
- Riconosci la “tua” impronta idrica: l’Impronta idrica (o water footprint) calcola il volume totale di acqua necessaria a produrre beni e servizi; ad esempio, quando mettiamo una T-shirt stiamo indossando anche 2.700 litri di acqua; quando gustiamo un bicchiere di vino, beviamo anche 120 litri di acqua; assieme alla carne di un hamburger abbiamo consumato anche 2.400 litri di acqua. Ecco un utile strumento che ti aiuta a calcolare la tua impronta idrica.
- Stai al passo coi tempi: la tecnologia corre veloce e spesso mette in campo soluzioni davvero al servizio dell’ambiente. E’ il caso, ad esempio, di Idro Smart Meter, il nuovo contatore intelligente, brevettato dall’Enea, per integrare in una Smart Home anche i dati sull’acqua, oltre a quelli su elettricità e gas; in questo modo fornisce al consumatore informazioni dettagliate sui consumi idrici in casa per individuare malfunzionamenti e evitare gli sprechi.
- Risparmia con il bonus idrico: la Legge di Bilancio ha previsto un bonus da 1.000 euro per l’acquisto di bagni e lavandini, con determinate caratteristiche tecniche, in grado di ridurre il consumo di acqua. Il bonus è riconosciuto a chi sostituisce:
- sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto;
- rubinetteria, soffioni e colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato
Ma quanto ci costa lo spreco d’acqua?
Spendiamo mediamente 14,65 euro al mese per la fornitura di acqua in casa, lo 0,6% delle nostre spese per il consumo di beni e servizi secondo i dati Istat; ma il vero costo è a carico dell’ambiente.
Il nostro Paese ha, infatti, ottenuto un triste primato: “Primo in Europa per prelievi di acqua a uso potabile (oltre 9 miliardi di metri cubi all’anno, 25 milioni di metri cubi pari a 419 litri per abitante al giorno) – si legge sul sito di Legambiente a corredo del dossier Acqua in Rete – l’Italia è nel complesso un Paese a stress idrico medio-alto secondo l’OMS, poiché utilizza il 30-35% delle sue risorse idriche rinnovabili, con un incremento del 6% ogni 10 anni”.
A questo si sommano urbanizzazione, inquinamento, cambiamenti climatici, siccità “che mettono a dura prova l’approvvigionamento idrico della Penisola”. Senza contare, sottolinea Legambiente, il problema delle perdite lungo la rete .
Insomma, alle amministrazioni il compito di affrontare questioni complesse come la depurazione delle acque, l’ammodernamento delle reti, il trattamento delle acque reflue; a noi la scelta se chiudere, o meno, il rubinetto.
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