Di materiali ecocompatibili e eco design si sente parlare sempre più spesso, ma orientarsi tra tutte le variabili dal suffisso “eco” non è semplice (soprattutto se si è in cerca di un elemento d’arredo su misura che rispetti l’ambiente).
Legno, bambù, sughero, e, poi, plastica, cartone e alluminio riciclati – solo per citarne alcuni – rappresentano oggi delle alternative non solo sostenibili ma anche originali e intriganti per realizzare mobili ecologici.
E se da un lato i materiali naturali e riciclati vanno per la maggiore tra gli appassionati in cerca di soluzioni d’arredo green, dall’altro non bisogna sottovalutare la ricerca che eco designer, architetti e aziende portano avanti ormai da diversi anni in fatto di materiali innovativi a basso impatto ambientale.
Materiali ecocompatibili per eco arredi: quando il design incontra la consapevolezza ambientale
Quando parliamo di eco design parliamo, innanzitutto, di attenzione all’impatto che un arredo avrà sull’ambiente durante tutto il suo ciclo di vita: dalla scelta del materiale fino al suo smaltimento, passando per la produzione, il trasporto, la distribuzione, la comunicazione persino.
Perché un mobile possa davvero essere ecologico deve quindi rispondere ad una serie di requisiti essenziali, primo tra tutti il materiale con cui è stato realizzato.
Lontani dalle logiche della produzione industriale in serie, un arredo eco progettato su misura può d’altro canto soddisfare molteplici esigenze contemporaneamente: consapevolezza, ridotto impatto ambientale, funzionalità, massima personalizzazione.
I materiali ecocompatibili: eccoli
Sono, dunque, da privilegiati i materiali ecocompatibili naturali, riciclati e/o riciclabili, biodegradabili, riutilizzabili, a chilometro zero, meglio ancora se realizzati da artigiani locali.
A questi devono essere associate tecniche di produzione rispettose dell’ambiente (rintracciabili, ad esempio, nelle certificazioni d’impresa tra cui la ISO 14001), trasporti e imballaggi ridotti al minimo. Ed ecco, allora, alcuni tra i materiali green per eccellenza al servizio dell’eco arredo.
Legno: è il re dei materiali eco, utilizzato fin dalla notte dei tempi per realizzare arredi belli, resistenti e durevoli, il legno proviene da fonti rinnovabili (le foreste); è riciclabile e biodegradabile. L’ideale è scegliere legno certificato FSC o PEFC, cioè proveniente da foreste gestiste in modo sostenibile e responsabile, oppure riciclato. Infine, è bene accertarsi che i mobili in legno siano statti trattati con prodotti atossici e vernici all’acqua prive di VOC (composti organici volatili). Quanto alla sua resa estetica, il legno ha la capacità di essere tutto ciò che un interior design ecosostenibile gli richiede.
Bambù: ha tempi di ricrescita molto rapidi (5 anni rispetto agli 80 del rovere) ed è quindi realmente proveniente da piantagioni rinnovabili, soprattutto se correttamente gestite. Questo materiale (detto anche l’acciaio vegetale) ha già da tempo conquistato l’attenzione di molti eco designer perché coniuga leggerezza, resistenza ed economicità. Unico grande limite di questo materiale è la sua provenienza – per lo più asiatica – che relega un po’ ai margini il principio del chilometro zero. D’altra parte essendo il bambù una graminacea è estremamente diffuso e resistente, ha bisogno di meno cure rispetto ad altre piante e produce circa il 35% di ossigeno in più rispetto alle giovani foreste.
Sughero: dai tappi di bottiglia ai più nobili tra gli eco arredi; versatile, leggero, riciclabile al 100%, si ricava dalla corteccia della quercia da sughero (che si rinnova in circa 9 anni) attraverso un processo che ha un impatto sull’ambiente davvero ridotto. Impermeabile, anallergico, resistente, è un ottimo isolante termo-acustico ed è per questo utilizzato anche come rivestimento sotto forma di pannelli.
Alluminio: estremamente versatile e leggero, l’alluminio è un materiale 100% riciclabile, riutilizzabile infinite volte come il vetro. Elegante, resistente, durevole, la sua seconda vita consente di risparmiare oltre il 90% dell’energia necessaria per produrlo partendo dalla materia prima. Inoltre, l’alluminio non si ossida e resiste alla corrosione, diventando un ottimo alleato per strutture di arredi e complementi dalla lunga vita.
Linoleum: da non confondere con le resine viniliche, questo rivestimento è stato lungamente relegato sui pavimenti di palestre e uffici mentre oggi ha acquistato nuova valore e appeal grazie a colorazioni intense e al design più accattivante. Ricavato da materie prime di origine naturale, tra cui l’olio di lino, è un materiale eco, noto per le sue proprietà antibatteriche, antisettiche, di resistenza a graffi e usura. Facile da pulire, non contiene additivi chimici ed è esente da emissioni nocive. I designer più intraprendenti si sono spinti a riutilizzarlo non solo per i pavimenti ma per rivestire arredi e complementi in stile post moderno.
Arredare casa con materiali di recupero
Per rinnovare un ambiente della propria casa, che sia il salotto o la camera da letto, non serve necessariamente fare tabula rasa e ricominciare da zero. A volte basta semplicemente sostituire un arredo grigio e obsoleto con un mobile originale, che sappia davvero interpretare il nostro stile o le nostre rinnovate esigenze.
In questo senso i materiali di recupero sono pura creatività nelle mani di designer esperti. Cartone, alluminio, vetro e persino plastica riciclata aprono la strada a possibilità impreviste.
Del resto, i materiali riciclati sono di per se stessi già eco, proprio perché sovvertono dalle fondamenta il processo “usa e getta” tipica della nostra società. L’utilizzo di materiali ecocompatibili per realizzare mobili eco si pone, infatti, alcuni specifici obbiettivi tra cui:
- ridurre lo sfruttamento delle risorse e il consumo di materie prime;
- migliorare l’efficienza dei processi produttivi;
- minimizzare gli sprechi nelle diverse fasi di lavorazione.
Insomma etica ambientale e ricerca estetica corrono, in alcuni casi, sugli stessi binari.
Alcuni esempi di materiali ecocompatibili utilizzati per l’arredamento
- Pannelli in legno riciclato: realizzati con residui di produzione e rifiuti legnosi, mantengono le stesse caratteristiche del legno vergine, con il vantaggio che le aziende particolarmente eco attente scelgono prodotti vernicianti all’acqua per le rifiniture;
- pannelli in truciolare: composti di scaglie di legno derivante da scarti di lavorazione e residui di potatura, pressate e incollate con specifici collanti. Estremamente flessibili, vengono utilizzati in genere come pannelli base per mobili e arredi, anche di grandi dimensioni;
- pannelli in MDF: realizzati con scarti di lavorazioni e rifiuti legnosi, sono ideali per ottenere particolari effetti nell’ambito della decorazione d’interni;
- plastica riciclata: ottenuta dal riciclo creativo o dal riuso di questo materiale dai mille volti. Di plastiche, infatti, ne esistono molte e oggi tra le più utilizzate per realizzare arredi green c’è sicuramente il PET riciclato;
- cartone riciclato: sostenibile, riciclabile, biodegradabile, il cartone ha smesso da tempo di essere la Cenerentola del design ed è diventato a pieno titolo un materiale ad alto potenziale creativo (oltre ad essere molto più resistente di quello che comunemente si pensa);
- vetro riciclato: garantisce una produzione più sostenibile per migliaia di prodotti, dai serramenti ai sanitari, passando per arredi e complementi in green style.
La sperimentazione in questo senso è davvero ampia. Basti pensare che esistono, ormai da diversi anni, delle vere e proprie materioteche che raccolgono nei loro archivi migliaia di materiali riciclati o circolari, mappando l’innovazione e mettendola al servizio delle aziende produttrici.
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